Spettacolo
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791)
Ouverture del Don Giovanni, KV 527
JEAN SIBELIUS (1865-1957)
Concerto in re minore per violino e orchestra, op.47
Allegro moderato
Adagio di molto
Allegro, ma non tanto
***
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sinfonia No. 3 in bemolle maggiore “Eroica”, op.55
Allegro con Brio
Marcia funebre. Adagio assai
Scherzo. Allegro vivace
Finale. Allegro molto
Associazione Mozart Italia
Comune di Rovereto Assessorato alla Contemporaneità
concerto con l'Orchestra Accademica di Berlino
Direttore, Peter Aderhold
Violino solista, Suyeon Kang
Un monumento europeo. Nota a cura di G.Calliari
La sinfonia in mi bem. magg. di Beethoven è la prima composizione rivoluzionaria della storia della musica. Un giudizio azzardato, diranno forse quanti apprezzano la forza dirompente del pensiero compositivo di Claudio Monteverdi. Il fatto è che, come Hegel ebbe modo di sottolineare, qualcosa di irreversibile, di totalmente nuovo era apparso all’orizzonte in quell’alba del XIX secolo. Alle menti più accorte appariva con evidenza lo spessore degli eventi in corso, la rivoluzione delle coscienze seguita ai moti di Francia, e l’icona di quello sconvolgimento epocale aveva un nome: Napoleone.
La terza partitura sinfonica composta dal maestro tedesco di origine fiamminga e di adozione viennese è un monumento eretto allo spirito europeo di quegli anni fatali. Si sa che la volle dedicare al Bonaparte, araldo delle speranze democratiche, salvo ritirare la dedica quando quell’eroe a cavallo, assumendo la corona imperiale, le aveva presto tradite. Ma tutto questo concorre all’eccezionalità di un gesto artistico che supera d’un balzo tutto quanto è stato pensato e immaginato prima.
Il compositore ha i trentacinque anni della maturità umana e artistica quando nel 1805 presenta al pubblico viennese la grandiosa nuova sinfonia permeata di una inedita tensione eroica. L’ampiezza nella durata e nell’organico manifesta la dilatazione del pensiero sinfonico: non più architettura formalmente esatta, ma campo di forze, dilatazione di possibilità, dialettica dei contrasti, trascendimento continuo. Potremmo anche dire sviluppo dei materiali come fatica del plasmare, del trasformare, in piena sintonia con i fondamenti dell’idealismo tedesco. In questa nuova concezione del fare artistico riconosciamo la nascita di una nuova estetica e l’impronta di Beethoven artista riflessivo.
Sappiamo come la radicalità del suo modus operandi lo avrebbe condotto, in parallelo alla galoppante privazione dell’udito, ad un ritrarsi dagli aspetti sensibili della musica in favore di quelle componenti costruttive, mentali, nordiche, di lontana origine fiamminga. Un’altra via, questa, per uscire dalla musica come ambito ludico, tempo dello svago, e per allontanare come ben si comprende il pubblico medio, quello che invece cerca proprio il divertimento.
In Beethoven, ironizzava Busoni, si presenta il volto accigliato, il malumore, uccidendo l’olimpica serenità toccata miracolosamente dai suoi grandi predecessori viennesi. È un fatto che qualcosa di grave, di pensoso irrompe nel mondo dei suoni. E nella partitura ogni elemento tende a interagire. Già nella Sinfonia in mi bem. la strumentazione e la dinamica si fanno componenti linguistiche strutturali, essenziali quanto le altezze dei suoni e i ritmi.
Nel modo minore di do, dopo l’Allegro con brio in forma sonata, si svolge la Marcia funebre. Le fa seguito lo Scherzo di carattere inquieto e visionario. Nella forma delle variazioni, ancora una volta laboratorio di trasformazione continua, chiude l’Allegro molto, trasfigurato nelle ultime pagine in una corsa precipitosa ed entusiastica, segno di quell’espansione incontenibile che sta alla base della concezione di questo monumento della cultura occidentale.
gc
Biglietti
Biglietti
€ 15,00 platea e palchi centrali
€ 12,00 palchi laterali e balconata
€ 10,00 loggione
informazioni:
A.M.I.
Palazzo Diamanti via della Terra, 48 - 38068 Rovereto
tel. e fax 0464-422719
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Da lunedì a venerdì anche presso gli sportelli delle Casse Rurali del Trentino
Biglietteria del Teatro Zandonai la sera del concerto dalle ore 20.00