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Venerdì
22/05
concerto

Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

concerto

direttore Daniele Giorgi

Programma:

Christoph Willibald Gluck (1714-1787)
Danza degli Spiriti Beati da Orfeo e Euridice

Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Le creature di Prometeo op. 43

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia in re maggiore n. 38 KV 504
Praga
Adagio - Allegro
Andante
Presto

Le sorprese del Classicismo tra Vienna e Praga. Piccola nota a cura di G. Calliari

Nella cultura neoclassica che investe la capitale dell’Impero asburgico e la sua succursale boema la lingua e l’orientamento culturale degli artisti italiani hanno grande peso. Italiana è l’opera a corte e il Metastasio rappresenta l’antefatto del racconto cui stiamo per prestare ascolto.

Il nome nuovo è Calzabigi, non un marchio di collants minimalisti ma il fautore di un minimalismo teatrale capace di intensificare al massimo grado il rapporto tra parola e musica, azione mimica e coreografica. Trova un socio geniale in Gluck, quello della via nel suburbio milanese cantata dal Celentano protoecologista. Ne nasce un’opera manifesto, tesa a superare la convenzionalità e l'esteriorità delle forme chiuse della tradizione. La tensione drammatica del mito che fonda il teatro in musica -lutto e sublimazione artistica esposta al fallimento- si coniuga con la gestualità sonora dell'orchestra e con gli icastici movimenti coreografici, diretti alla prima da Gasparo Angiolini. Si dice di Orfeo e Euridice: siamo a Vienna ed è il 1762. Dodici anni più tardi Parigi ne presenterà la veste francese, adeguatamente arricchita di danze. La Danza degli Spiriti beati è mirabile rappresentazione dei Campi Elisi, il mondo dei morti nel quale Orfeo ha ricercato l’amata per ricondurla a sé e alla vita.

Di Orfeo c’è traccia anche nel mito di Prometeo, il titano cui l’umanità deve il proprio salto evolutivo, la conquista della civiltà. In tale scarto, secondo la prospettiva classicista, l’educazione artistica ha avuto una parte piuttosto importante. Al trentenne Beethoven, ancora digiuno di spettacolo teatrale, il Burgtheater di Vienna chiede nel 1801 la musica per il balletto Le creature di Prometeo, sceneggiato e coreografato da Salvatore Viganò, alfiere dell’estetica neoclassica. Il percorso formativo delle due Creature educate alle arti drammatiche e alla musica, alla scuola di professionisti del calibro delle Muse e del Cantore tracio ma non senza la didattica alternativa di Pan e Dioniso, si snoda in scene coreografiche, tra l’Ouverture, pagina sopravvissuta alla negligenza del tempo, e il Rondò finale, un’idea tematica della quale Beethoven farà miglior uso nell’Eroica.

A metà strada tra le due invenzioni teatrali, estremi di una stagione che del mito ora cerca l'essenza, si cala il febbrile camaleontismo di un altro trentenne, un acuto osservatore della realtà, quella umana soprattutto. Mozart naturalmente, il Mozart caldo del successo a Vienna e Praga delle Nozze di Figaro, prima coraggiosa scommessa con un altro italiano, il veneto Lorenzo Daponte. Mozart ha assimilato le risorse di tutto il teatro italiano, anche nella veste riformata da Gluck, e lo stesso ha fatto anche con la grande conquista del classicismo viennese, la Sinfonia, andando oltre il magistero di Haydn. Ha nella penna, da quel 1786 in avanti, solo capolavori e nelle vene pochi anni da spendere: ora per Praga la Sinfonia in Re maggiore, poi nell'88 le ultime tre.

A Praga, dove il Figaro lo si fischietta in ogni via, l'attesa è grande. In una sintesi che tiene molto in conto i processi di elaborazione, in serrata unità di motivi, i canoni formali del sinfonismo sono trascesi. Mozart libera la fluidità delle modulazioni, il disegno cromatico, l’energia del ritmo, ma una danza vera e propria in quella partitura di ampie proporzioni non la si trova. Pare che a Praga si vendessero meglio le Sinfonie in tre parti: fatto sta che il Minuetto, dopo l'intenso Andante, non c’è. C’è invece, nel primo movimento, un'introduzione in Adagio all’Allegro contrappuntistico, le cui larve melodiche troveranno metamorfosi nell’Ouverture del Flauto magico, capofila dell’opera tedesca. Come dire che la grande stagione del classicismo italofono a quel punto andava chiusa.

GC

Biglietti

Poltrone e palchi centrali   € 18,00
Palchi laterali e balconata  € 12,00
Loggione                        €   8,00

Sono disponibili biglietti omaggio per gli studenti fino a 19 anni

I biglietti possono essere acquistati presso le Casse Rurali del Trentino che aderiscono al Servizio Primi alla Prima e
alla cassa del teatro la sera del concerto a partire dalle ore 20.00

info:
Associazione Filarmonica di Rovereto